Nell’intervista del 26 ottobre 2025 a Avvenire, Matteo Renzi attacca Meloni definendola “antieuropeista” e sprona Draghi a fare politica.
Nel pieno di una fase politica europea e internazionale in grande fermento, Matteo Renzi ha rilasciato un’intervista al quotidiano Avvenire il 26 ottobre 2025, affrontando temi centrali come il ruolo dell’Italia in Europa, i conflitti internazionali e le prospettive del centrosinistra. L’ex premier ha espresso posizioni nette, confermando la sua linea riformista e critica nei confronti del Governo Meloni.

L’Europa ferma, Meloni antieuropeista, Draghi troppo distante
Secondo Renzi, il quadro europeo è deludente: «Il mondo brucia. E dove non brucia, corre. Davanti a questi sconvolgimenti l’Europa è ferma». Il giudizio sulla presidente della Commissione UE è duro: «Ursula von der Leyen dimostra ogni giorno la sua incapacità».
Sul fronte italiano, Renzi non ha dubbi: «Meloni non ha mai aperto al superamento del diritto di veto: la sua storia è concettualmente antieuropeista». E sulla linea contraddittoria all’interno del Governo aggiunge: «È ovvio che smentisca Tajani. E del resto non è la sola a smentirlo nella maggioranza».
In merito all’intervento di Mario Draghi sul “federalismo pragmatico”, Renzi ne riconosce la lucidità: «Le considerazioni di Draghi sono giustissime», ma avverte che «non bastano più gli appelli pubblici. Manca la politica». Il suo invito è chiaro: «L’unico modo per essere pragmatici, oggi, è sporcarsi le mani in prima persona facendo politica».
Gaza, Ucraina, economia: tra passi avanti e rischi concreti
Parlando della crisi in Medio Oriente, Renzi osserva: «A Gaza sembravamo ai bordi dell’abisso. Poi il piano Trump–Kushner–Blair ha spinto i paesi arabi a un nuovo protagonismo», ma denuncia il silenzio sulle vittime civili: «Mi sorprende che nessuno difenda più i palestinesi oggi che civili innocenti vengono uccisi come animali».
Rigetta inoltre ogni coinvolgimento nel piano Blair per Gaza: «Collaboro con Blair su altri dossier, non su questo», e sostiene il ruolo delle forze armate italiane: «Condivido e appoggio l’operato di Meloni e Crosetto. Non sarò mai all’opposizione del Paese».
Sull’economia è netto: «La manovra 2026 è la meno ambiziosa degli ultimi vent’anni». Accusa Meloni di promesse non mantenute: «Aveva detto “basta tasse” e nel 2026 spenderemo 600 milioni di euro in più al distributore» e «Aveva promesso un piano casa da 15 miliardi e non ha messo un euro».
Infine, sul clima democratico afferma: «Non vedo rischi per la democrazia, ma vedo rischi per il portafogli», sottolineando che «la vera domanda è: state meglio o peggio di tre anni fa?».
Crescono la pressione fiscale, il debito pubblico, il numero degli italiani che fuggono, il costo della vita e il Governo non fa nulla. Il Piano casa? Svanito nel nulla. La mia intervista ad Avvenire https://t.co/hTrb4qcwV4
— Matteo Renzi (@matteorenzi) October 26, 2025